DIVENTARE INVINCIBILI
Bene, gli dico. Hai ragione. Adoro il tuo anarchismo. Ci siamo passati tutti. Prima o poi verremo a trovarti a San Vittore. E finisce che oltre alle mie code mi faccio anche le sue.
Giusto divincolarsi come Laocoonte e non soccombere tra le spire del monstrum italicum. C'è anche un'altra possibilità: raggirarlo. Non dico arrendersi, ma non prenderlo di punta. Sedurlo. Scovare sempre il dettaglio gratificante anche nell'occasione più orribilmente routinaria.
Se una circostanza è sgradevole, rabbia e malumore potenzieranno la sgradevolezza. C'è sempre qualcosa lì in mezzo che può portarti fuori dall'inferno.
Due chiacchiere con l'impiegato allo sportello - le vecchiette in banca sono campionesse della specialità -. Respirare e meditare nel tempo ansioso dell'attesa, farlo diventare il tuo tempo. Offrire un caffè al fattorino arrivato con due ore di ritardo, chiedergli del suo paese e della sua famiglia. Sorridere gratuitamente, esercizio difficilissimo.
Se trovi la strada per farti piacere anche la cosa più spiacevole, diventi invincibile.