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Disabili, pensione garantita

Vittorio Spinelli martedì 25 marzo 2008
Per i genitori con figli disabili il "dopo di noi" è un assillo costante e, quasi per tutti, con soluzioni aleatorie. Preoccupano, in particolare, le conseguenze previdenziali del decesso del lavoratore. La normale pensione di reversibilità, che è concessa ai familiari superstiti riconosciuti a carico, non viene liquidata se il figlio disabile svolge una attività lavorativa retribuita, anche minima.
Fortunatamente il decreto "milleproroghe", appena trasformato in legge, ha risolto questa lacuna, almeno in parte. Il decreto stabilisce che il figlio riconosciuto inabile (per infermità o per difetto fisico o mentale) e che svolge un lavoro retribuito solo per finalità terapeutiche, non perderà il diritto alla pensione. Le condizioni previste per ottenere l'assegno pensionistico restringono però il numero dei disabili potenzialmente interessati. Occorre, infatti, che il lavoro terapeutico retribuito non deve durare più di 25 ore la settimana e, in ogni caso, deve essere svolto solo presso cooperative sociali oppure in base alle convenzioni previste dalla legge con datori di lavoro privati solo a titolo curativo e non per un reale sostentamento economico. Inoltre è necessario che sia l'ente pagatore della pensione (l'Inps, l'Inpdap, una Cassa professionale ecc.) ad accertare la finalità terapeutica del lavoro. Tutte queste disposizioni sono in vigore per i decessi dei lavoratori occorsi nel 2008 ed anni seguenti. Gli enti previdenziali dovranno precisare i possibili effetti per i decessi avvenuti prima del 2008.
La retribuzione pagata dai datori di lavoro ai disabili con contratti di formazione e lavoro, con contratti di apprendistato oppure assunti con le agevolazioni per i disoccupati di lunga durata, non può essere inferiore al trattamento minimo dell'Inps aumentato del 30%. Oggi quindi la busta paga del disabile non può essere inferiore a 633 euro mensili.
Pensione e interessi. Sin dal 2002 la Corte di Cassazione a Sezioni Unite (sent. n. 10955) ha affermato che agli invalidi civili spettano gli interessi legali, sulle pensioni liquidate in ritardo, a partire dopo 120 (e non 180) giorni dalla presentazione della domanda amministrativa. E' dovuta intervenire la finanziaria del 2007, e senza contare numerose sentenze sfavorevoli, perché l'Inps prendesse atto, ancora nel 2008, del cambiamento delle regole.
Certificato invalidi. Entro il prossimo 31 marzo, gli invalidi titolari di assegno mensile devono presentare all'Inps o al Comune o alla Asl una dichiarazione di responsabilità sulla presenza del titolare nelle liste speciali per il collocamento obbligatorio oppure sullo svolgimento di un'attività lavorativa retribuita. Analoga dichiarazione di responsabilità è richiesta agli invalidi civili con l'accompagno, per comunicare l'eventuale ricovero in un istituto di assistenza, precisando se è ottenuto a titolo gratuito. Per i disabili intellettivi e i minorati psichici è sufficiente inviare un certificato medico.