Le mamme e i papà, dirigenti presso i datori di lavoro privati, hanno diritto alle varie provvidenze regolate dal Testo Unico sulla maternità e sulla paternità, decreto n. 151/2001. Gli assegni e i sussidi economici alle mamme dirigenti, quali l'assenza per maternità, l'astensione facoltativa, l'allattamento, finora concessi dalle aziende solo in base ai contratti collettivi laddove previsti (industria, commercio ecc.), spettano ora a tutta la categoria dirigenziale come diritti individuali, riconosciuti dalla recente legge n. 104/2006, entrata in vigore il 1° aprile scorso.
Questa data segna lo spartiacque per gli interventi dell'Inps sulla materia. E' compito, infatti, dell'istituto di previdenza pagare le indennità di maternità per gli eventi (nascite, adozioni ecc.) avvenuti dopo questa data. Per le situazioni familiari a cavallo del 1° aprile, spetta invece al datore di lavoro, ancora in base al contratto collettivo, farsi carico delle provvidenze riferite ai mesi precedenti. Un esempio: se la nascita del bambino è avvenuta il 20 marzo 2006, l'Inps provvede al trattamento del congedo obbligatorio di maternità per il periodo che va dal 1° aprile al 20 giugno 2006. L'azienda pagherà invece il periodo di astensione antecedente il 1° aprile.
Congedi parentali. Gli stessi criteri di applicazione valgono anche per i congedi parentali ed i riposi giornalieri durante il primo anno di vita del bambino, ricalcando i diritti già riconosciuti alla generalità dei lavoratori dipendenti. Per i dirigenti tuttavia, i contratti non prevedono in genere la durata dell'orario di lavoro. Questi congedi - precisa l'Inps - saranno pertanto indennizzati prendendo a riferimento l'orario lavorativo stabilito per gli impiegati del livello più alto dipendenti dall'azienda cui appartiene il dirigente.
Domande all'Inps. I dirigenti interessati possono inoltrare le richieste di indennità all'Inps utilizzando temporaneamente gli stessi moduli adottati per i lavoratori dipendenti, ma specificando la propria qualifica. L'ente di previdenza si è impegnato ad inserire al più presto una modulistica aggiornata sul proprio sito www.inps.it.
Contributi per maternità. Con la nuova legge tutte le aziende, sia iscritte all'Inps sia iscritte all'Inpdap, sono obbligate a versare i contributi di maternità per i propri dirigenti. Tuttavia, per alcuni settori gli stessi contributi possono risultare ridotti o azzerati in base alle più recenti disposizioni sulla riduzione del costo del lavoro. In ogni caso, le rettifiche per i versamenti e per le denunce relative ai mesi di aprile e seguenti potranno avvenire, senza aggravio di somme aggiuntive, entro il prossimo 23 agosto, terzo mese dalla pubblicazione della circolare Inps n. 76. L'Inps provvederà a monitorare gli effetti della nuova legge, per verificare il regolare finanziamento delle provvidenze ed per adeguare, eventualmente, l'importo dei contributi dovuti.