È la risurrezione dai morti a rappresentare lo “scandalo” più grande per la ragione, il mistero più difficile da accettare per il cuore. Una verità che richiede il coraggio della fede, l'audacia di andare oltre i dubbi, rinunciare alle proprie sicurezze e contraddire il sentire della cultura “dominante”. Così fece san Dionigi l'Areopagita, che incontrò il Risorto grazie all'annuncio di san Paolo ad Atene. Secondo il capitolo 17 degli Atti degli Apostoli, infatti, l'apostolo aveva parlato davanti ai saggi sull'Areopago. All'inizio il suo discorso aveva affascinato i presenti, esponenti di una cultura da sempre sinonimo di impegno nella ricerca della verità con i mezzi della ragione e ben disposti verso tradizioni religiose diverse, ma poi Paolo era stato deriso quando aveva cominciato a parlare di Risurrezione. Dionigi, invece, fu tra coloro che si unirono all'Apostolo delle genti e la tradizione lo vorrebbe primo vescovo di Atene. Per alcuni il santo celebrato oggi, invece, sarebbe un teologo del V secolo che usò il nome di Dionigi come pseudonimo.
Altri santi. San Cipriano di Tolone, vescovo (V-VI sec.); santi Ambrogio Francesco Ferro e 27 compagni, martiri (1645).
Letture. Romano. Gen 2,18-24; Sal 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16.
Ambrosiano. Dt 6,1-9; Sal 118 (119); Rm 13,8-14a; Lc 10,25-37.
Bizantino. 2Cor 11,31-12,9; Lc 6,31-36.