La lunghezza di un minuto dipende dal lato della porta del bagno da cui ti trovi.
Arthur Bloch
Qualche anno fa, durante una gita in montagna con amici, mi sono trovato in una situazione piuttosto insolita. Eravamo partiti da casa con l’idea di fare trekking lungo un sentiero panoramico, immersi nella natura e nell'aria fresca di montagna. Mentre ci avventuravamo tra boschi e prati, ci rendemmo conto che la nostra mappa era sbagliata e che ci eravamo persi. Inizialmente la tensione iniziò a salire. Passato il primo attimo di spaesamento, però, decidemmo di affrontare la situazione con ottimismo e una buona dose di umorismo: iniziammo a scherzare sulle nostre capacità di orientamento, ridendo sui tentativi maldestri di trovare la strada giusta. Tra risate e battute ci avventurammo per sentieri ripidi, finché finalmente non trovammo una vecchia capanna di montagna, dove incontrammo un guardiacaccia locale. Passammo così un paio d’ore con lui, che ci raccontò storie avvincenti sulla vita nel bosco e ci offrì un bicchiere di liquore casalingo. Quel momento di smarrimento si trasformò in una avventura indimenticabile, piena di risate e di incontri inaspettati. Alla fine riuscimmo a ritrovare la strada verso casa, portando con noi ricordi preziosi. La felicità può manifestarsi nei momenti più impensati. La vita, si sa, è piena di sorprese: come quella di scoprire che il tempo, bene prezioso e impalpabile, può assumere contorni imprevedibili. È come se ogni minuto avesse un animo tutto suo, capriccioso e indomabile, pronto a sottolineare la relatività delle nostre percezioni. Chi di noi non si è mai trovato davanti a quella porta del bagno, il cui lato ci svela un minuto che sembra durare un'eternità? Un'attesa carica di impazienza, in cui ogni secondo diventa un tormento, un'agonia da superare. Eppure, c'è qualcosa di magico nell'osservare come lo stesso minuto, se vissuto in un dialogo appassionato o nell'abbraccio di chi amiamo, si trasformi in un battito di ciglia, in un soffio leggero che sfiora la nostra esistenza. Questo paradosso del tempo ci invita a riflettere sulla nostra percezione della felicità. È come se il tempo, in ogni suo minuto, ci sussurrasse che la vera gioia risiede non tanto nella sua durata ma nella qualità delle esperienze che viviamo. È un invito a saper cogliere la bellezza e il piacere anche nei momenti più fugaci, a celebrare ogni istante come un dono prezioso che la vita ci offre. E così, mentre ci troviamo a navigare tra le acque incerte e tumultuose del tempo, possiamo trovare conforto nell'idea che la felicità non è una meta da raggiungere ma un viaggio da compiere. È nella capacità di adattarci alle onde del tempo, di accettare il flusso e il riflusso della vita con serenità e gratitudine. Forse, alla fine, è proprio questo il segreto per affrontare la sfida del tempo: abbracciare la sua fluidità, accogliere le sue sorprese e imparare a vivere ogni minuto con la consapevolezza che, se visto con gli occhi del cuore, può trasformarsi in una fonte inesauribile di felicità.
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