Mamma le telenovele turche! Chi l'avrebbe detto? Eppure è così: la Turchia è diventata uno dei principali produttori al mondo di soap opera. Per di più di successo. Basti pensare che mercoledì scorso i due appuntamenti, pomeridiano e serale, con Daydreamer - Le ali del sogno su Canale 5 hanno registrato, in entrambi i casi, due milioni di telespettatori. E la sera c'era anche la concorrenza di Sanremo, che non è poco, nonostante gli ascolti del Festival non siano quelli attesi. Daydreamer è comunque l'ultima telenovela arrivata a Cologno Monzese direttamente dalle rive del Bosforo, come le precedenti Bitter sweet - Ingredienti d'amore e Cherry season - La stagione del cuore. Messa in palinsesto nel giugno scorso per coprire parte del pomeriggio estivo di Canale 5 a tutta telenovela, Daydreamer ha incontrato il favore del pubblico tanto da continuare a essere programmata in inverno con l'aggiunta di alcune prime serate settimanali. Come tutte le soap che si rispettino, anche questa racconta una storia d'amore, ovviamente contrastata, tra Can Divit (Can Yaman) e Sanem Aydin (Demet Özdemir). Il successo si deve soprattutto al protagonista maschile (già interprete di Bitter sweet), che in Italia sembra aver trovato l'America (le fan lo assediano, la pubblicità e le fiction lo cercano), e ad una serie di elementi ricorrenti nelle telenovele turche: l'amore romantico, gli intrighi e le passioni, le differenze sociali, l'uso di toni leggeri a sdrammatizzare le situazioni quando potrebbero diventare angoscianti, il fascino dell'esotico con molte riprese in esterno rispetto ad esempio alle telenovele sudamericane, la bellezza di città come Istanbul a metà strada tra Oriente e Occidente e di conseguenza il mix fra tradizione e modernità. Il problema è che le storie non si reggono in piedi, la regia è approssimativa, i dialoghi e il doppiaggio ancora di più. Ma soprattutto se leggiamo le notizie che arrivano dalla Turchia e vediamo Daydreamer è come il cavolo a merenda, non c'entra niente. Sono mondi contrapposti.