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“Davos”, spy story tra amori e guerra

Andrea Fagioli venerdì 21 giugno 2024
Non solo cose turche a Canale 5, anche spy-story svizzero-tedesche che partono con affermazioni piuttosto inquietanti: «Si vive soltanto nei momenti in cui si è pronti a morire. Quando amore e morte s’incontrano si mostra il nostro vero io, chi siamo veramente. Tutto il resto è solo una farsa». Inizia infatti così, con la voce fuori campo della protagonista, la nuova serie Davos (creata da Adrian Illien, Thomas Hess e Michael Sauter e diretta da Jan-Eric Mack, Anca Miruna Lăzărescu e Christian Theede), in onda il mercoledì sulla rete ammiraglia di Mediaset con sei episodi per tre prime serate, che racconta la storia, ambientata nel 1917, dell’infermiera Johanna Gabathuler (Dominique Devenport), figlia del proprietario di una casa di cura a Davos, in Svizzera. Una volta rientrata dal fronte, dove ha operato come crocerossina ed è rimasta incinta di un soldato tedesco morto in trincea, partorisce una bambina. Per la famiglia è un disonore tanto che il padre e la sorella le portano via la piccola subito dopo il parto e le impongono la prospettiva di un matrimonio di convenienza con un ricco conoscente per risolvere i problemi economici della casa di cura. Qui Johanna conosce una spia tedesca che sa dove si trova sua figlia, ma in cambio dell’informazione le chiede di collaborare con i servizi segreti tedeschi. La giovane infermiera si troverà quindi ad affrontare situazioni pericolose e spie senza scrupoli, ma anche amori travolgenti. Una storia, insomma, che, pur ispirandosi alle infermiere svizzere che hanno prestato servizio sul fronte in Francia durante il periodo del primo conflitto mondiale, non va troppo per il sottile, che non risparmia suspence e colpi di scena in un mix di guerra, spionaggio e passione per telespettatori di bocca buona. Apprezzabili semmai alcune suggestive ambientazioni in paesaggi montani innevati. © riproduzione riservata