Dalle star della classica Sequentia un'Apocalisse da affresco medievale
Il nuovo progetto discografico, realizzato in formazione ridotta " il cantante Benjamin Bagby si accompagna con la symphonia (una sorta di antenato della ghironda) e viene affiancato unicamente dall'arpa e dal flauto di Norbert Rodenkirchen " si intitola Endzeitfragmente («Frammenti per la fine del tempo») e si alimenta alle immaginifiche visioni bibliche ispirate principalmente al Libro dell'Apocalisse (cd pubblicato da Raumklang e distribuito da Jupiter). Il repertorio, riconducibile a un periodo compreso tra IX e XI secolo, spazia tra brani strumentali, sequenze e "canti delle Sibille", tutte suggestive testimonianze di un patrimonio orale e musicale di grande forza evocativa, chiamato ad accompagnare testi carichi di richiami simbolici e liturgici: un vero e proprio campo di battaglia dove si scontrano bene e male, vita e morte, luce e tenebre, gloria e maledizione.
Un programma estremamente originale, vario e impegnativo, che i Sequentia indagano con rigore assoluto e la consueta maestria, senza mai cedere alla tentazione di scendere a patti con facili compromessi "estetizzanti", riuscendo ad aggiungere un altro importante sigillo al già ricco palmarès della propria produzione discografica; ricomponendo un affresco visionario e profetico, intrecciato di predizioni e rivelazioni, che porta a "vedere" attraverso l'ascolto un mondo profondamente trasfigurato dalla percezione del sovrannaturale. La voce di un Medioevo in cui ogni aspetto della realtà sensibile diventa perlopiù segno evidente che rimanda a una dimensione superiore, di ordine spirituale: all'Origine assoluta di ogni cosa.