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Odoardo Focherini. Dalla parte delle vittime di ideologie e totalitarismi

Matteo Liut giovedì 6 giugno 2024
Lì dove ci sono oppressi, perseguitati, vittime di violenza si trova il cuore di Dio. Ex è su queste frontiere dell’umanità ferita che i cristiani sono chiamati a portare in prima persona la testimonianza di un Vangelo che cambia la storia. Si inserisce in questo orizzonte la profezia del beato Odoardo Focherini, testimone che non ebbe paura di opporre la luce del Risorto al buio dei totalitarismi, facendosi carico soprattutto delle vittime delle ideologie del suo tempo. Profezia che ben si coglie nelle parole scritte alla moglie il 3 agosto 1944 dal campo di concentramento in cui si trovava: «In ogni ora nella preghiera ci ritroveremo anche davanti a Dio per pregarlo di aiutarci, di proteggerci di darci luce e forza, coraggio e fede, di santificare e fruttificare a nostro vantaggio e per i nostri bimbi il nostro dolore». Anche nell’ora più buia la fiducia in Dio non era mai venuta meno. Focherini era nato a Carpi nel 1907, era cresciuto in Azione Cattolica e aveva sposato Maria Marchesi, con la quale ebbe sette figli. Era assicuratore ma collaborava con alcuni giornali cattolici come «L’Avvenire d’Italia». Venne arrestato per aver messo su una rete di aiuto per gli ebrei perseguitati dai nazifascisti e fu internato a Fossoli, Gries, Flossenburg e Hersbruck, dove infine morì tra il 24 e il 27 dicembre 1944. È beato dal 2013. Altri santi. San Norberto, vescovo (1080/85-1134); beato Bertando di Aquileia, patriarca (1260-1350). Letture. Romano. 2Tm 2,8-15; Sal 24; Mc 12,28-34. Ambrosiano. Es 35,1-3; Sal 117 (118); Lc 5,36-38. Bizantino. Rm 9,6-19; Mt 10,32-36.11,1. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata