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Giacomo della Marca. Dal Vangelo un’economia che coltiva la dignità

Matteo Liut giovedì 28 novembre 2024
Un’economia che non coltiva la dignità umana è uno strumento sterile, che genera disparità, povertà, emarginazione. Ce lo ricorda la storia di san Giacomo della Marca, frate minore, predicatore e ideatore dei Monti di Pietà, creati per consentire l’accesso al credito a interessi minimi anche a chi si trovava in difficoltà. Questo apostolo di giustizia e solidarietà era nato a Monteprandone (Ascoli Piceno) nel 1394 ed ebbe come maestro san Bernardino da Siena, dal quale ricevette a 22 anni il saio francescano. Come la sua guida, anche Giacomo della Marca decise di dedicarsi alla predicazione, viaggiando in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e in Ungheria dove si recò per ordine dello stesso Pontefice. Usò le sue doti da oratore per denunciare alcuni dei vizi più diffusi all’epoca, come l’avarizia e l’usura. Piaghe, che attraversano la storia dell’umanità, arrivando anche ai giorni nostri. Proprio per combattere il pericoloso fenomeno dell’usura, san Giacomo della Marca ideò i Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all’esoso tasso preteso dai privati usurai ma ad un interesse minimo. Provato da uno stile di vita caratterizzato dalla penitenza e colpito da coliche fortissime, morì a Napoli, nel 1476. Le sue ultime parole furono: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù». Altri santi. Santo Stefano il Giovane, monaco e martire (VIII sec.); santa Teodora di Rossano, badessa. Letture. Romano. Ap 18,1-2.21-23;19,1-3.9; Sal 99; Lc 21,20-28. Ambrosiano. Ger 3,6a.19-25; Sal 85 (86); Zc 2,10-17; Mt 12,33-37. Bizantino. Tt 1,5-14; Lc 20,9-18. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata