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Dal Trentino il prediletto da Mozart

Paolo Massobrio, Giorgio Calabrese venerdì 19 settembre 2003
Con fosse stato per il comune di Isera, centro vitivinicolo della Vallagarina, non fosse stato per professor Attilio Scienza, capo di una commissione di assaggiatori d"uva, non avrei mai provato la differenza delle uve da una vigna all"altra. A Isera, infatti, il comune indice un premio dedicato alla migliore vite di marzemino, il vino prediletto da Mozart. Ora un contenzioso aperto riguarda l"origine di questo vino: veneta e dolce oppure trentina e secca?Sta di fatto che a Isera hanno deciso di premiare innanzitutto i vignaioli, quelli che coltivano la vite come fosse un giardino e che stanno attenti all"equilibrio foliare (tante foglie, tanti grappoli). Quelli insomma che cominciano a diradare i frutti poco prima la vendemmia, buttando a terra la metà dei grappoli affinché quelli che termineranno la maturazione abbiano più sostanze zuccherine. Così assaggi l"uva di quello Spagnolli che ha vinto il premio di quest"anno, e ti accorgi che l"acino è croccante, con la buccia dura e l"interno dolce. Diverso l"acino di un altro vigneto, che ha qualche elemento in più di acidità, oppure quello che risulta maggiormente acquoso. È incredibile quante differenze mostri l"uva da un vigneto all"altro e quanto diverso sarà un Marzemino da un altro, che poi si fregerà, nel caso di gradazioni più importanti, del termine di "superiore".Poi ti siedi a tavola, in questo settembre che è frizzante, con l"aria fresca e limpida e scopri che c"è un desiderio di vino rosso; c"è un abbinamento con la tavola che riguarda anche il tempo. Ed io mi immagino un"anatra al forno con l"uva turgida di marzemino. E poi, subito dietro, un sorso, due, tre, di Marzemino saporoso, magari di quello prodotto dalla Cantina sociale di Isera, che seleziona i migliori vignaioli del suo comune per dire, questa volta si e a ragione, a dispetto della verbosa pubblicità, che sul vino non si scherza: il vino è una cosa seria.