Dal centro del Colonnato
Era marzo, come adesso. Una serie di flash negli occhi: la fontana di Trevi. Mio padre era un uomo silenzioso, io anche. Credo d'essere rimasta diversi minuti zitta, incantata.
Era una giornata di vento, come queste. Ma appena usciva il sole scoprivo come Roma si illuminava, e splendeva. I vicoli del centro mi sembrarono un labirinto, con i loro nomi da fiaba. Ma quando mi si spalancò davanti piazza Navona mi fermai, ammutolita. Mio padre mi guardava, e sorrideva. Mi aveva fatto arrivare alla piazza dallo stesso punto da cui ci era arrivato lui, la prima volta: e Roma ipnotizzava me come aveva sedotto lui, ragazzo, prima della guerra.
Il Foro: io incredula, la storia studiata a scuola mi si materializzava sotto agli occhi, vera e, straordinario, ancora lì.
Poi, a sera, papà mi portò a San Pietro. Al centro del Colonnato mi mostrò il punto dal quale le colonne si allineano perfettamente, una dietro l'altra. Indimenticabile istante: quasi un segreto vertice, da cui il mondo sembrava ricomposto in un'originaria simmetria.
E quanto mi è prezioso quel ricordo, in questo marzo 2021: il centro del Colonnato. (Mio padre ancora lì, accanto).