Alberto di Pontida. Dal campo di battaglia al monastero
La vita è un percorso complesso, una strada quasi mai lineare, molto spesso segnata da brusche deviazioni, che alle volte portano nel cuore di Dio. Come avvenne ad esempio per sant’Alberto da Pontida. Nato forse a Prezzate, nella provincia bergamasca, attorno al 1025, era figlio di nobili e il suo destino sembrava chiaro: gli studi e la carriera militare per difendere la sua terra. Ma una ferita in combattimento gli aprì gli occhi del cuore e Alberto decise di dedicarsi alla vita spirituale: si fece pellegrino fino a Santiago di Compostela e venne in contatto con diversi monasteri della congregazione cluniacense. Decise allora di portare la riforma di Cluny anche nella sua terra: a Pontida fondò un monastero. Poi per sette anni fu novizio sotto la guida di Ugo di Cluny nell’abbazia d’Oltralpe. Al rientro divenne superiore del “suo” monastero. Morì nel 1095.
Altri santi. Sant’Elpidio, abate (IV sec.); san Nonnoso sul Monte Soratte, priore (VI sec.).
Letture. 1Ts 4,13-18; Sal 95; Lc 4,16-30.
Ambrosiano. 1Gv 1,1-4; Sal 144 (145); Lc 15,8-10.