Le fiction di Rai 1 virano sempre più al femminile. In questo momento sono due: L’amica geniale (il lunedì) e Libera (il martedì), entrambe in onda all’indomani della conclusione de I casi di Teresa Battaglia, a proposito della quale va anche sottolineato che al femminile stanno volgendo soprattutto le serie poliziesco-thriller come questa interpretata da Elena Sofia Ricci o come Imma Tataranni, sostituto procuratore (Vanessa Scalera), Lolita Lobosco, vicequestore (Luisa Ranieri), Blanca, consulente della Polizia (Maria Chiara Giannetta) e ancora Sei donne - Il mistero di Leila o Studio Battaglia con Lunetta Savino, che ritroviamo protagonista in Libera con la toga da giudice e non più da avvocato, ma siamo lì, anche perché il giallo non manca neppure in quest’ultimo caso. Infatti, sullo sfondo di una Trieste piena di misteri, una giudice considerata integerrima, Libera Orlando, si unisce a un criminale da strapazzo per compiere un’indagine segreta e rocambolesca sulla morte della figlia. Per questo porta avanti una doppia vita per non insospettire colleghi, parenti e la sua adorata nipote Clara che ha cresciuto. Il dilemma è pertanto tra il rispetto della legge e il desiderio di vendetta. La serie è però un ibrido tra dramma e commedia, con situazioni spesso paradossali e a tratti comiche. Nel personaggio di Libera c’è comunque tanta umanità, anche nel condurre i processi, diversi in ogni puntata, che permettono uno sguardo nelle aule di tribunale e in qualche modo offrono uno spaccato della società contemporanea. E se nella serie diretta da Gianluca Mazzella, con tra gli altri Matteo Martari e Gioele Dix, ogni tanto prevale la parte leggera e sdrammatizzante, di contro la quarta e ultima stagione de L’amica geniale tende sempre più al melodramma. La storia di Lila e Lenù (tratta dai romanzi di Elena Ferrante, autrice su cui permane il mistero della reale identità) era decisamente migliore all’inizio con le due amiche da piccole. A battuta si potrebbe dire che si sono un po’ sciupate nel crescere. Ora che sono adulte, con alle spalle anni pieni di cadute e «rinascite», di lotte per abbandonare la prigione di conformismo, violenze e legami difficili, non trovano ugualmente pace. Le loro vicende, pur tristi in partenza, sono diventate tragiche con il passare delle stagioni. Resta viva, nonostante tutto, l’amicizia tra Lila (rimasta a Napoli, invischiata nei rapporti familiari e camorristici), ora interpretata da Irene Maiorino, e Lenù (fuggita e poi tornata a Napoli, divisa tra la carriera e l’amore, il lavoro e le figlie), interpretata da Alba Rohrwacher, che nelle stagioni precedenti era la voce narrante fuori campo, mentre la sorella Alice ha diretto come regista alcuni episodi della seconda stagione. Regista di questa stagione finale, creata come le altre da Saverio Costanzo, è invece Laura Bispuri.
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