Cum iubilo, nel cuore del Medioevo con la Schola gregoriana femminile
Nell'esecuzione della Schola gregoriana femminile Cum iubilo, che è solita lavorare direttamente sulle fonti manoscritte d'epoca medievale, il programma offre un'ampia varietà di forme compositive e destinazioni liturgiche: aperto dalle sezioni della Missa IX Cum iubilo e chiuso dall'inno di ringraziamento del Te Deum, si articola attraverso una silloge di canti eucaristici (O salutaris hostia) e mariani (Ave Maria, Stabat mater), insieme con altri brani ordinati per i tempi "forti" di Avvento (Rorate coeli), Natale (Puer natus in Bethlehem), Quaresima (Attende Domine), Settimana Santa (Vexilla regis) e Pasqua (Salve, festa dies).
Un percorso che ci invita a capire nel profondo il senso e le radici, secondo le parole dello stesso Rampi, «di questo colossale evento ecclesiale plasmatosi nell'ombra dei secoli che noi oggi chiamiamo canto gregoriano». Di un canto che, ancor prima di essere musica, è parola di Dio e preghiera dell'uomo, spalancato verso una dimensione "altra" che si spinge ben oltre la pura e semplice (ma assolutamente necessaria) lettura ed esatta decifrazione dei neumi; una vera e propria arte della risurrezione, in grado di ridare nuovamente vita a suoni che esprimono molto più di una semplice esperienza estetica. Affinché, come auspicava San Benedetto nella sua Regola, «il nostro cuore concordi con la nostra voce».