Il Pomodoro di San Marzano viene coltivato nell"agro Sarnese-Nocerino e si narra che il primo seme sia giunto in Italia verso il 1770 come dono del Regno del Perù al Regno di Napoli. Sarebbe poi stato piantato nella zona che corrisponde al comune di San Marzano per raggiungere grande importanza a fine "800, quando Francesco Cirio creò le prime industrie di conservazione. La coltivazione di questo pomodoro si svolge su piccoli appezzamenti di terreno vulcanico, irriguo e pianeggiante. Il trapianto viene eseguito nella prima decade di aprile, ma può protrarsi fino ai primi di maggio. Ha forma allungata a parallelepipedo di circa 6/8 cm ed un colore rosso intenso. Ora, in cucina si consuma fresco, condito con olio, sale e aceto oppure conservato come pelato per farne il sugo. Una delle prelibatezze estive, che fa veramente la differenza è l"assaggio di una pasta di Gragnano (le mezze maniche) anche fredda, con il pomodoro a crudo condito solo con un olio extravergine di oliva del Cilento. Assaggiando questi tre prodotti vi renderete conto della ricchezza di sapori che ha questa zona della Campania, che per certi versi è rimasta incontaminata. Un"altra maniera di assaggiare il pomodoro è quello di cospargerlo a crudo sulle friselle (in Puglia) e fresine (In Calabria). Quindi del pane secco che deve essere ammollito nell"acqua. In Calabria la preparazione della fresina è un"operazione di antica saggezza e prevede che la durezza del pane venga smorzata al punto che il pane non rimanga fradicio. Così ama fare Francesco Saliceti di Longobardi, grande esperto di gusto, di stanza in quell"angolo di cultura che è il Bar dello Sport, un bazar dove c"è la più colta emeroteca della Calabria. Sul pane, oltre al pomodoro tagliato a quadrettini e condito con olio extravergine aggiungete sempre un brivido d"aglio, origano e basilico. E il vino, sia un bianco, un fresco vino bianco prodotto in Calabria da Librandi, il Melissa Asylia, con le locali uve mantonico che stanno tornando in auge.