Rubriche

Cronisti a briglie sciolte: l'epopea azzurra continua

Umberto Folena sabato 19 giugno 2021
L'epopea dei cronisti sportivi a briglie sciolte continua, dopo Italia-Svizzera 3-0. La sarabanda di iperboli e metafore abbacina, tra rimandi freudiani e allusioni gucciniane. Leggerla di fila dà un beato stordimento. Tutte le citazioni sono tratte dai quotidiani di giovedì 17 giugno.
«Mancini notti magiche» (titolo, "Gazzetta"). «La notte magica degli azzurri» (titolo, "Corriere"). «(Sassuolo è) simbolo della provincia che lavora, produce e investe, vera ricchezza del Paese che spesso regala notti magiche al pallone» (Davide Pisoni, "Giornale"). «Sei bellissima» (titolo, "Gazzetta"). «Peraltro, siamo bellezza» (Maurizio Crosetti, "Repubblica"). «Tu sei bellissima. Esercizio di sintesi estremo, perché per descrivere così l'Italia che s'arrampica sull'Europeo tra spettacolo e talento, ci vorrebbero un paio di carriole di superlativi assoluti» (Paolo Franci, "Quotidiano Nazionale"). «Forse la strada è segnata da Sassuolo a Londra, tra la via Emilia e il West End» (Crosetti, "Repubblica"). «La palla corre dritta nell'aria come una palla di cannone, come un cuoio d'altri tempi» (Luigi Garlando, "Gazzetta"). «Gli azzurri con quei calzoncini neri trovati in un armadio della nostalgia». «L'attacco di Petkovic è zucchero filato (…). C'è poca trippa per i suoi attaccanti» (Paolo Brusorio, "Stampa"). «Shaqiri ha più soprannomi che giocate» (Pisoni, "Giornale"). «La Nazionale non ha smesso di far passare il pallone nella cruna dell'ago, soprattutto col sarto Insigne» (Enrico Currò, "Repubblica"). «Gli Azzurri cominciano a ricamare gioco» (Brusorio, "Stampa"). «Giocate al cachemire» (Franci, "QN"). «Santo cielo che triangolo» (Roncone, "Corriere"). «A volerla mettere sul piano psicoanalitico, è come se il senso di colpa si fosse risolto in ansia di espiazione, in fame di perdono» (Currò, "Repubblica": urge interpretazione). «Un'arma letale. Spinazzola affonda a sinistra come un grissino nel burro» (Garlando, "Gazzetta". Non era un coltello nel burro e un grissino nel tonno? Boh).