Nell'ultimo giorno dell'estate più azzurra che memoria ricordi, è giusto rendere omaggio ai nostri ragazzi che, in barba ai vecchiacci che amano spargere veleno sulle nuove generazioni mollicce e pigre, trionfano in Europa come non mai. Non era mai accaduto: dopo le doppia amara delusione delle Olimpiadi, le nazionali femminile e maschile di volley risorgono e trionfano agli Europei, insieme. Domenica notte (troppo tardi per molte testate) è toccato ai ventenni di Fefè De Giorgi, dopo che nel pomeriggio Filippo Ganna, nella terra nei maestri fiamminghi, s'era confermato ciclista più veloce del mondo vincendo l'oro nella cronometro su strada. Insomma, ha ragione la "Gazzetta" (questa e le prossime citazioni sono tutte dai giornali di ieri, 20/9) a titolare: «Italia pigliatutto» e «Siamo l'Italia della palla d'oro». La "Repubblica" replica: «La bella estate azzurra» in coppia con la gemella "Stampa": «L'estate d'oro dell'Italia non finisce mai», quasi identico al titolo interno del "Corriere": «L'estate magica non finisce mai». Ma non dimentichiamo Filippo Ganna, lanciato a più di 50 all'ora verso Bruges. Sulla "Gazzetta" (titolo: «Estasi Ganna. Fa piangere il Belgio») Ciro Scognamiglio intona l'epica: «Silenzio. Ssshhh. Niente può impressionare di più di un popolo che ammutolisce, dopo che fino a un istante prima urlava e tifava come se non ci fosse un domani. Succede nel cuore di Bruges», il cuore pugnalato da Ganna.
Andrea Zorzi, il mitico "Zorro", scrive così dei suoi successori sul trono d'Europa ("Gazzetta"): «Sono bravissimi, spontanei e alternano urla belluine a lacrime dolcissime». Sì, ma non è stato facile battere la coriacea Slovenia. Flavio Vanetti ("Corriere") va in rima: «Il finale è una sofferenza infernale». Sulla "Repubblica" Maurizio Crosetti cerca di dare un senso all'estatica estate azzurra: «Che cosa siamo diventati nello sport? Com'è stato possibile allenarsi così, lottare così, correre così, soffrire così, vincere così?». Forse, «sotto la crosta delle loro imprese c'è un continente inesplorato di risorse, forza e tenacia». Per noi, senza forse.