Covid, in campo l'antifrode dell'Inps
Questa volta, gli uffici sono chiamati a garantire i pagamenti delle nuove prestazioni in uno stretto calendario e, nello stesso tempo, a verificare le domande alla luce di norme altamente innovative. Per liquidare più rapidamente le richieste delle imprese e delle famiglie, l'Istituto ha deciso di separare il controllo antifrode dalla regolare istruttoria delle pratiche.
In questo modo si tende a identificare istanze e soggetti a rischio che potrebbero aver "costruito" ex post il diritto all'indennità o all'integrazione salariale. Di fronte ad un presumibile quadro fraudolento il nominativo del richiedente viene inserito nella piattaforma integrata per il controllo dei pagamenti (Scup), per evitare all'origine pagamenti indebiti o, eventualmente, per bloccare pagamenti successivi. Indipendentemente dal blocco vengono avviate le operazioni conseguenti, come il recupero di importi indebiti, la segnalazione all'Autorità giudiziaria ecc.
L'operatività dei controlli in chiave antifrode è assegnata ad un gruppo di lavoro, composto da funzionari esperti del territorio, con il compito di analizzare le segnalazioni di anomalie pervenute dagli operatori locali e di perfezionare gli indicatori di rischio già individuati.
I controlli antifrode sono illustrati in diversi messaggi Inps (nn. 1712, 1638, 1565, 1450 e come altri non pubblicati sul sito dell'ente).