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Costanzo di Perugia. Testimone autorevole e coraggioso di una fede che garantisce le fondamenta di una comunità

Matteo Liut mercoledì 29 gennaio 2020
Abbiamo bisogno di radici forti per far crescere il futuro, abbiamo bisogno di testimoni autorevoli per imparare a comunicare al mondo il Vangelo, abbiamo bisogno di buoni maestri per cogliere la grandezza della fede. Per Perugia san Costanzo, primo vescovo della città, è tutto questo: un padre, un esempio e un pedagogo che sostiene le fondamenta della comunità locale. Il suo martirio avvenne probabilmente all'epoca dell'imperatore Antonino Pio, nel secondo secolo. Secondo quanto narra la tradizione, Costanzo fu arrestato da alcuni soldati e condotto davanti al console Lucio per essere poi flagellato e gettato nell'acqua bollente. Un supplizio dal quale però uscì indenne, e perciò venne riportato in prigione. Anche lì la sua testimonianza di fede fu tale da convertire le guardie, che decisero di aiutarlo a fuggire dalla prigionia. La fuga si concluse con una nuova cattura e la detenzione prima ad Assisi e poi a Spello. Infine Costanzo venne decapitato a Foligno, ma il corpo venne portato a Perugia.
Altri santi. San Valerio di Treviri, vescovo (III-IV sec.); beata Boleslava Maria Lament, religiosa (1862-1946).
Letture. 2Sam 7,4-17; Sal 88; Mc 4,1-20.
Ambrosiano. Sir 44,1;48,22-25; Sal 140 (141); Mc 4,35-41.