Piedi strascicati, pantaloni a braca e pancetta. Alessandro Preziosi, il bello della tv, nella nuova fiction di Canale 5, Masantonio - Sezione scomparsi (il venerdì in prima serata), sembra un barbone. Vive di caffè e soffre d'insonnia, ma ha un grande intuito e forse un dono paranormale: ritrova le persone scomparse, vive o morte che siano, ma prima ancora le incontra e ci parla come fossero fantasmi in carne ed ossa, anche perché in qualche caso sono morte davvero. Masantonio, di nome Elio, non è un poliziotto, ma uno strano investigatore, cinico e misantropo, dai modi bruschi e dal linguaggio non proprio da educande, che grazie al contatto con gli oggetti degli scomparsi, soprattutto le foto, riesce in qualche modo a identificarsi in loro, a capirne la psicologia e di conseguenza a risolvere casi che vanno dall'omicidio alla fuga volontaria. Richiamato a Genova (città sempre più presente nelle fiction televisive) dal prefetto Attilio De Prà (Bebo Storti) per costituire un'unità speciale alla ricerca di persone scomparse, Masantonio è costretto a lavorare con un collega, Sandro Riva (Davide Iacopini), che è il suo opposto e per questo, a livello di vicenda, gli offre spesso lo spunto per le battute migliori, che rendono ancora più simpatico il trasandato investigatore, eroe antieroe per eccellenza, personaggio borderline come richiesto sempre più spesso dalle attuali serie tv. È così, che dopo i primi due episodi dei dieci previsti (prodotti da Cattleya ed Rti, ideati da Valerio Cilio e Gianluca Leoncini, diretti da Fabio Mollo ed Enrico Rosati), ad incuriosire non sono solo i nuovi casi che ci aspettano, ma anche, e forse soprattutto, cosa si nasconde nel passato di Masantonio di cui cominciamo ad intuire qualcosa dai dialoghi con la ritrovata vicina di casa, Valeria (Claudia Pandolfi), a diciassette anni di distanza dalla scomparsa da Genova dello stesso Masantonio.