Rubriche

Così la famiglia Soumahoro scalzò Gaza dalle prime pagine

Umberto Folena giovedì 2 novembre 2023
Salvate il soldato Aboubakar. Anzi no, sparategli alla schiena. Moglie e suocera del deputato Soumahoro sono condannate agli arresti domiciliari e tutti danno lo notizia, ma in modo assai diverso. Il 31/10 c’è chi sceglie le pagine interne. “Corriere”: «“Riciclavano i soldi per i migranti”. Soumahoro, arresti in famiglia». “Repubblica”: «“Vivevano nel lusso con i soldi dei migranti”». “Stampa”: «Pellicce e gioielli con i soldi per i migranti, ecco il bottino della famiglia Soumahoro». “Fatto”: «Arrestata Lady Soumahoro. “Soldi pubblici per il lusso”». “Manifesto”: «Inchiesta Karibu, tre misure cautelari». “Domani”: «Ipotizzati bancarotta, autoricilaggio e frode». Nessuno sconto, certo, ma nemmeno tastiere intinte nel fiele. A destra però la musica cambia. La vicenda scalza Gaza dalle aperture di prima pagina. “Giornale”: «Il sistema Soumahoro. Immigrazione e affari». Poi ben quattro pagine interne (titolo: «Spese pazze sulla pelle dei migranti») con il top nel servizio di Francesco Maria Del Vigo: «Ecco come la sinistra ha costruito Soumahoro (…). Ora che il clan è crollato restano solo imbarazzo e silenzi». Apertura di prima anche per “Libero”: «Arrestate moglie e suocera. L’ora delle manette per i Soumahoro» (manette?, ndr); e per la “Verità”: «Il “diritto all’eleganza” sulla pelle dei migranti. Agli arresti Lady Soumahoro: tutte le spese coi soldi nostri». Durissimo Maurizio Belpietro: «L’onorevole dagli stivali ora deve dimettersi». Seguono ben tre pagine interne. Ma davvero Aboubakar merita la fucilazione alla schiena? I toni, in realtà, sono tra la rabbia e la pietà. Scrive Fabrizio Roncone sul “Corriere” (1/11, titolo: «Da nuova icona a “compagno” scomodo. “Ora mi vogliono morto”. I vicini di casa: fa pena»). «Come può non essersi accorto di nulla? (…). Un tontolone stratosferico. O un feroce illusionista». Perfino Daniele Capezzone (“Giornale”, 31/10), implacabile cecchino, sembra togliere il dito dal grilletto: «Abbandonato da tutti, non c’è un cane che lo difenda (…). Il signor Aboubakar fa più tenerezza che rabbia». Il vero bersaglio non è il reietto deputato scansato da tutti, ma la parte politica che per una breve stagione ne fece un mito. “Giornale” (1/11), in prima: «Cortocircuito buonista. Orfani di Soumahoro». Seguono le pagine 2 e 3. Gaza può slittare oltre. © riproduzione riservata