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Isaia. Così i peccati diventeranno bianchi come la neve

Matteo Liut giovedì 9 maggio 2024
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana: la voce autorevole del profeta Isaia giunge a noi dall’VIII secolo prima di Cristo e ci porta un annuncio di misericordia. Ma il profeta chiede anche la conversione del cuore, il ritorno all’unico vero Dio, un’adesione da dimostrare nei fatti: «Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova» è l’inequivocabile appello del profeta. Isaia operò durante il Regno di Giuda nell’VIII secolo prima di Cristo, all’incirca tra il 740 e il 700 a.C. Dalla sua predicazione nasce la prima parte del libro dell’Antico Testamento che porta il suo nome e che di fatto è frutto di più mani. Tanti i temi affrontati nei 66 capitoli del “suo” libro: al centro c’è la salvezza dell’umanità, possibile grazie al “servo del Signore” che si fa carico delle sofferenze e delle ferite del mondo intero. Perché «quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile». Questa è la radice della pace, che avremo quando «spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra». Altri santi. San Pacomio, abate (287-347); san Geronzio di Cervia, vescovo (V-VI sec.). Letture. Romano. At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20. Ambrosiano. Ascensione del Signore. At 1,6-13a; Sal 46 (47); Ef 4,7-13; Lc 24,36b-53. Bizantino. At 1,1-12; Lc 24,36-53. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata