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Cosa impariamo giocando con «Cicero»

Paolo Benanti giovedì 1 dicembre 2022
Meta ha annunciato la creazione di Cicero, prima intelligenza artificiale (AI) a raggiungere prestazioni di livello umano nel gioco di strategia Diplomacy. Questa creazione può segnare l'inizio di una nuova era per le AI in grado di collaborare con le persone nel gioco utilizzando il ragionamento strategico e l'elaborazione del linguaggio naturale. I giochi sono stati a lungo un terreno di prova per i nuovi progressi delle AI: dalla vittoria di Deep Blue sul grande maestro di scacchi Garry Kasparov, alla padronanza di AlphaGo nel Go, fino a Pluribus che ha superato in bluff i migliori umani nel poker. La domanda da cui è partita Meta è se fosse possibile costruire agenti più efficaci e flessibili in grado di usare il linguaggio per negoziare, persuadere e lavorare con le persone per raggiungere obiettivi strategici simili a quelli degli esseri umani? Diplomacy è un gioco da tavolo strategico americano creato da Allan B. Calhamer nel 1954 e commercializzato negli Stati Uniti nel 1959. Le sue principali differenze rispetto alla maggior parte dei wargame da tavolo sono le fasi di negoziazione (i giocatori passano gran parte del tempo a stringere e tradire alleanze con altri giocatori e a formare strategie vantaggiose) e l'assenza di dadi e altri elementi di gioco che producono effetti casuali. È giocato da due a sette giocatori, ognuno dei quali controlla le forze armate di una grande potenza europea (o, con meno giocatori, di più potenze). Avalon Hill pubblicizza Diplomacy come il gioco preferito di John F. Kennedy, Henry Kissinger. Kissinger lo ha descritto come il suo prediletto. Il giornalista americano Walter Cronkite è noto per essere stato un appassionato del gioco. Michael Portillo, giornalista, ex membro del Parlamento e ministro del governo britannico, è noto per aver giocato mentre studiava alla Harrow County School for Boys. Diplomacy è stato definito come «il gioco che rovina le amicizie e dà forma alle carriere politiche». Cicero potrebbe essere un perfetto mediatore di strategie cliniche tra specialisti diversi o il migliore dei manager di un ospedale, rendendo la cooperazione umana possibile al di là della naturale competizione.
Il controllo di Cicero potrebbe, ad esempio, ridurre le barriere di comunicazione tra gli esseri umani e gli agenti dotati di intelligenza artificiale. Cosa succederebbe se le AI potessero mantenere una conversazione a lungo termine con l'obiettivo di insegnarvi una nuova abilità? O se, comprendendo le vostre motivazioni e adattando la conversazione, potessero aiutare nella vostra diagnosi clinica o nella gestione di una struttura sanitaria complessa? Se a Meta sono, giustamente, entusiasti del potenziale dei futuri progressi in queste aree e curiosi di vedere come altri svilupperanno la ricerca, la potenza e i limiti di Cicero ci fanno guardare con la prudenza dell'algoretica a strumenti così efficaci ma anche così facilmente usabili non come strumenti ma come armi. © riproduzione riservata