Cosa facciamo in Rete e come ci sta cambiando
La fotografia del mondo digitale che emerge dal rapporto 2019 di Hootsuite-We are social contiene diversi dati interessanti. Il primo è che, nonostante una crescita nell'ultimo anno dell'8,6% (pari a 350 milioni di persone), "solo" il 58% degli abitanti del mondo è connesso a Internet. Presi come siamo a guardare ogni giorno i nostri smartphone spesso ci dimentichiamo che, nancora oggi, oltre 3 miliardi di persone non sono connesse alla Rete. Per capirci sono quasi lo stesso numero di coloro che nel mondo hanno un profilo social. Un popolo, quest'ultimo, che, a dispetto delle accuse e degli scandali che hanno colpito Facebook e affini negli ultimi mesi, è cresciuto di 202 milioni di persone (+6,1%).
Come velocità di connessione da rete fissa l'Italia è battuta anche dall'Ungheria, dalla Svizzera e dal Liechtenstein, ed è lontanissima da Singapore che si piazza al primo posto con 199,62 megabit per secondo. Sul fronte cellulari la Norvegia è il Paese più veloce di tutti, con una media di 67,54 megabit per secondo sulla rete mobile. Noi non siamo nei primi 10 posti. Ma agli ultimi ci sono Palestina (6,46 megabit per secondo), Iraq (6,01 megabit per secondo) e Algeria (5,96).
Nell'elenco dei 10 siti più visitati del mondo ci sono i soliti noti. In testa Google, seguito da YouTube, Facebook, Baidu (il principale motore di ricerca in lingua cinese), Wikipedia, Yahoo, Twitter e Instagram. All'ottavo posto si piazza una piattaforma di video pornografici e al decimo Yandex.ru, il più potente motore di ricerca russo.
In continua crescita il mondo dell'e-commerce, così come l'uso delle ricerche vocali. Nel mondo ben il 42% di chi fa ricerche online ormai lo fa usando la voce. I più attivi sono gli indiani (52%), mentre gli italiani sono al 34%. Una percentuale, quest'ultima, che sale al 48% tra i nostri ragazzi (16-24 anni) per poi scendere lentamente con l'aumentare dell'età. Il 47% tra i 25-34enni, il 40% tra i 35 e 44 anni, il 29% tra i 45 e i 54 anni e il 22% nella fascia 55-64 anni.
Sul fronte della privacy il 63% degli utenti mondiali si dice preoccupato per come il mondo digitale tratta i dati delle persone. Una percentuale che sale all'82% tra i brasiliani e cala al 40% tra i giapponesi. Gli italiani preoccupati si attestano al 60%, sotto la media mondiale.
Per quello che riguarda le attività online lo streaming (cioè la visione di video o l'ascolto di audio) è il re della Rete. Il 93% degli utenti guarda video online, il 68% ascolta musica, il 48% segue video-blog, il 47% ascolta la radio online e il 38% un podcast, cioè file audio con programmi radio, lezioni, conferenze e racconti personali.
Il 45% della popolazione mondiale, pari a 3 miliardi 499 milioni di persone, accede ai social. Al vertice resiste Facebook con 2 miliardi 320 milioni di utenti. La nazione più connessa a Facebook è l'India con 260 milioni di utenti, quella con il più alto rapporto tra popolazione e iscrizioni al social è il Qatar. Sul social di Zuckerberg calano le interazioni tra il -0,1% e il -4,2%. Se Instagram continua a piacere soprattutto nella fascia 18-34 anni, tra i giovanissimi è in grande crescita TikTok che ha toccato i 500 milioni di utenti (quasi 3 in Italia). Quest'ultimo è un social di microfilmati con esibizioni di vario tipo (canto, ballo, danza, cucina, attività sportive o ludiche) che ogni genitore dovrebbe vedere per capire cosa fanno davvero milioni di ragazzi anche in Italia e quanto il loro modo di esibirsi sia condizionato da ciò che vedono nei video e nelle pubblicità degli adulti.
Continua il boom dei contratti telefonici. Sono 7 miliardi 787
milioni, pari al 101% della popolazione, visto che molti utilizzano più di un numero. In pratica ogni utente possiede in media un telefonino mezzo a testa. Nel periodo preso in esame sono state scaricate nel mondo 30 miliardi di app (+10%) pari a un business di 22 miliardi di dollari. La più scaricata è Facebook Messenger, quella che rende di più è Tinder, cioè l'app per incontri tra adulti.