Nell'era dei social possiamo esplorare il mondo, collezionare migliaia di amici su Facebook e vantare una valanga di followers su Instagram senza averne mai incontrato uno “in presenza”, come usa dire ora. Possiamo incrociare virtualmente le vite degli altri senza che la nostra vita cambi di una virgola. Ci sono, invece, incontri che cambiano la vita. Il Vangelo ne racconta tanti, ma uno è il più emblematico. Quel giorno di duemila anni fa, quando Giovanni e Andrea sulle rive del Giordano incontrano un uomo mai visto prima, ascoltano le sue parole, incrociano il suo sguardo, la loro esistenza viene terremotata. Si sentono rivolgere una domanda: «Cosa cercate?», cosa desiderate dalla vita? I due ribattono con un'altra domanda: «Dove abiti?». La risposta è un invito che va dritto al cuore: «Venite e vedete». E loro lo seguono, perché sono davanti a una umanità affascinante che ha calamitato la loro persona. È un'attrattiva che nel tempo si confermerà come la cosa più importante. Affascinata da quell'avvenimento eccezionale e inatteso, la loro vita sarebbe ripartita in una direzione nuova. È la stessa esperienza che da allora è accaduta a milioni di uomini, grazie all'incontro con i testimoni di Gesù nel loro tempo. Per duemila anni, fino a oggi, fino a me.