Più fatturato, più occupazione. Anche se il 2014 non è stato un anno facile. È la sintesi delle prestazioni del sistema della cooperazione agricola che commenta comunque il successo con toni pacati e punta il dito sul fatto di aver ottenuto «un tasso di mutualità in linea con gli anni precedenti», ma sottolinea le «ottime performance nelle vendite all'estero del settore lattiero-caseario, mentre il vino è il settore che ha liquidato a prezzi più alti i propri soci». Quella scattata dal Report preconsuntivo 2014 dell'Osservatorio della cooperazione agricola, è comunque un'istantanea rappresentativa di un mondo che nonostante tutto funziona e progredisce. All'Osservatorio della Cooperazione agricola italiana, partecipano 4 organizzazioni nazionali di rappresentanza attive in campo agroalimentare (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Unicoop).La ricerca è stata svolta su un campione di 386 imprese "avanzate" del mondo cooperativo, che esprimono un fatturato di oltre 11 miliardi di euro, pari a circa un terzo del giro d'affari dell'intera cooperazione associata. I risultati sono rappresentativi del tutto e dicono che la cooperazione agroalimentare ha chiuso il 2014 in leggerissimo aumento rispetto al 2013 (+0,4%), con una sostanziale tenuta anche dei livelli occupazionali (+0,7% rispetto all'anno precedente). I settori trainanti nel 2014 sono stati il lattiero-caseario e l'ortoflorofrutticolo, comparti che hanno registrato i migliori risultati sia in termini di fatturato che di occupati. Segnali positivi anche in termini di prospettive del fatturato: il 51% delle imprese prevede che il proprio giro d'affari rimarrà stabile nel 2015 e una quota pari al 31% si attende addirittura una crescita. Bene anche le vendite all'estero del comparto lattiero-caseario (+10,6%), settore che nel sistema cooperativo registra una crescita molto più sostenuta rispetto al corrispondente dato nazionale, pari al 4,6% Più che bene, come si è detto, anche per i vitivinicoltori cooperativi che si sono visti pagare spesso le uve a prezzi più alti rispetto all'anno precedente anche se per questo prodotto è stata notata una flessione di fatturato e di vendite all'estero. Buone notizie, dunque, per un sistema che conta quasi centomila addetti e ottiene un fatturato attorno ai 35 miliardi di euro. Notizie che, è la speranza dei cooperatori, potrebbero essere ancora migliorate e consolidate nel 2015. Tutto sta adesso nell'andamento della congiuntura interna ma è anche affidato alle grandi dinamiche internazionali legate alle materie prime e alle tensioni in molte aree del globo.