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Cono di Naso. Guida spirituale, protesse la sua città da un'epidemia

Matteo Liut sabato 28 marzo 2020
Naso (Messina) oggi onora il suo patrono, san Cono (o Conone). In realtà per il proprio paese questo santo non fu solo un esempio spirituale, ma anche protettore davanti a una grave epidemia e un padre nella carità: pur essendo figlio del conte normanno Anselmo, infatti, egli rinunciò alla vita agiata e ai suoi stessi beni in favore dei bisognosi. Era nato nel 1139 e da ragazzo si era ritirato nel locale convento di San Basilio, per trasferirsi poi al convento di Fragalà a Frazzanò. Ebbe alcuni santi come maestri spirituali verso il sacerdozio e maturò la vocazione al romitaggio. Ma dopo un periodo di ritiro solitario il suo ex convento lo volle come superiore. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa distribuì ai poveri l’eredità del padre e si ritirò nella grotta di San Michele. Morì nel 1236. Altri santi. Santo Stefano Harding, abate (1060–1134); san Giuseppe Sebastiano Pelczar, vescovo (1842–1924). Letture. Ger 11,18–20; Sal 7; Gv 7,40–53. Ambrosiano. Gl 3,1–5; Sal 88 (89); Rm 8,12–17b; Mt 19,13–15.