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Condivisione e amicizia per attraversare questi tempi bui

Maria Romana De Gasperi sabato 7 novembre 2020
Silenziosi sono i paesi, e nelle città si parla quasi sottovoce. Le leggi che governano le nostre città da una parte sconvolgono le nostre abitudini e dall'altra ci fanno quasi perdere l'equilibrio del nostri modi di vivere. Forse qualche novità renderà il nostro modo di vivere più razionale, forse avremo più tempo da spendere per noi, la nostra cultura la conoscenza di novità che ora non abbiano nemmeno il tempo di seguire sul giornale del giorno. La vita potrebbe diventare più interessante per tutti dal punto di vista intellettuale a causa dell'applicazione di una nuova intelligenza, alla quale avremo dato maggiore spazio e maggiore interesse. Tutto questo pretende l'avvento di nuove strade, di nuova forza di volontà, di una intelligenza pronta a perdere inutili vanità. Ad appoggiare progetti seri e utili alla maggioranza invece di cercare solo chi tende a migliorare la propria situazione piuttosto di quella di tutti. Le difficoltà che la vita ci presenterà ogni giorno potrebbero, da una parte, rendere la vita di chi ha già poco ancora più difficile, ma potrebbe anche aprire la porta della giustizia, della comprensione e della carità. Questi pensieri ci fanno certo ricordare i nostri atti di egoismo, di vanità inutile, quando siamo nel letto d'ospedale ad aspettare la risposta del medico o anche solo lo sguardo triste del nostro vicino. «Domani, sapremo qualcosa domani...». Abbiamo giocato in progetti facili per la nostra intelligenza, poi un pizzico lieve, quasi non sentito, si sta prendendo il nostra vita. «Combatterò, vincerò e migliorerò i miei progetti, penserò anche a chi lascia la vita vicino a me e aiuterò il figlio che lascia solo, lì in fondo al suo letto». Abbiamo bisogno di castighi così pesanti per camminare su una via più seria, più giusta. Abbiamo bisogno di riguardare chi cammina vicino a noi con maggiore attenzione. Con pietà? No, c'è chi non ha avuto mai una carezza, chi non sa cosa sia un atto di amicizia, una condivisione di dolori e non chiede pietà ma condivisione, amicizia. E tu, mio caro ragazzo che ti senti solo e forse inutile, gira le strade e guarda sui marciapiedi, per terra, dietro i portoni delle case eleganti della città: vi troverai il fratello che non hai mai avuto e la vita cambierà colore, non ne avrai paura perché fra i poveri era tuo fratello che da tanto tempo ti aspettava. Prendilo per mano e guarirai, perché sei tu il povero e l'ammalato che ha bisogno di felicità e di pace.