È nato a Timisoara (Romania) ma gli falsificano i documenti usando foto, data e luogo di nascita del fratello per risultare cittadino degli Stati Uniti, dove invece è arrivato con la sua famiglia di immigrati quando ha 7 mesi. A nove anni si ammala di poliomielite, e i medici gli consigliano di curarsi nuotando. Gli piace, è veloce, e poi ha già un fisico da re della foresta. Per aiutare il padre minatore in Pennsylvania, fa il bagnino e l'ascensorista negli hotel. Ma ha l'acqua nel destino. Quando nel 1924 batte il record del mondo diventando il primo uomo a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero, lo mandano a Parigi: ci sono le Olimpiadi, e lui è già una star. Vince tre medaglie d'oro, e una di bronzo con la pallanuoto. Quel ragazzo diventa l'idolo della folla, lui ricambia sorridendo alla macchina da presa e mostrando i muscoli. Vincerà un'altra Olimpiade nel 1928 e mentre si allena per quella del '32 a Los Angeles, gli chiedono di fare un provino per interpretare Tarzan al cinema. Farà 11 film in 16 anni, imprimendo nelle orecchie di tutti l'urlo – frutto di tre voci diverse sintetizzate in laboratorio – con cui faceva tremare la jungla. Nel '59 a Cuba infuria la lotta contro il generale Batista: ci va lo stesso, invitato a giocare un torneo di golf. I guerriglieri di Castro lo rapiscono. «Piacere, sono Tarzan», spiega lui. I rapitori gli chiedono l'autografo e lo lasciano andare. Il suo nome era John Weissmuller, non amava urlare e resterà per sempre il nuotatore più bello, ricco e sposato (cinque mogli) della foresta. Nessuna delle sue compagne si chiamava Jane.