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Edvige. Con il Vangelo avvicinò culture e popoli diversi

Matteo Liut giovedì 16 ottobre 2014
Il Vangelo è uno strumento potente che permette di gettare ponti tra mondi e culture, di avvicinare gli uomini, di unire le nazioni nel segno della solidarietà. Lo testimonia santa Edvige, che fu duchessa di Slesia e di Polonia: di origine tedesca si trovò a farsi carico delle necessità di una terra, la Slesia, di cultura slava che all'epoca doveva fare i conti con una presenza sempre più forte di gruppi di cultura germanica. Era nata nel 1174 nell'Alta Baviera, sposò il futuro duca di Slesia ed ebbe sei figli. Nelle controversie familiari e di governo ebbe sempre il ruolo di mediatrice ma questo non la distraeva da una vita rigorosamente evangelica e da un'attenzione particolare per i poveri che, diceva, "sono i nostri padroni". Vedova nel 1238 si fece monaca. Morì nel 1243.Altri santi. Santa Margherita Maria Alacoque, vergine (1647-1690); san Gerardo Maiella, religioso (1726-1755). Letture. Ef 1,1-10; Sal 97; Lc 11,47-54. Ambrosiano. Tt 2,11-15a; Sal 135; Lc 24,44-48.