«Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze»: scorrendo la storia di san Francesco De Geronimo vengono in mente queste parole, tratte dal capitolo 10 del Vangelo di Matteo. De Geronimo, infatti, è icona di quel mandato universale di tutti i cristiani, ai quali spetta portare lungo le strade del mondo la luce dell’annuncio del Risorto, condividendo con l’umanità, là dove essa vive, gioie e speranze, sofferenze e ferite. Una missione che include anche il saper stare accanto agli emarginati e agli “ultimi”. Fu questo il cammino intrapreso da san Francesco De Geronimo, che fu per Napoli un autentico padre nella fede a cavallo del XVII e del XVIII secolo. Nato nel 1642 a Grottaglie (Taranto) in una famiglia benestante, fu affidato da giovane ai padri Teatini, grazie ai quali ebbe la possibilità di compiere i primi studi e di partecipare alle loro missioni popolari. Continuò poi il proprio cammino tra i Gesuiti. Nel 1665 andò a Napoli, dove studiò diritto e teologia; l’anno seguente fu ordinato sacerdote. Infine, nel 1672 pronunciò a Lecce i primi voti. Nel 1682 fece la professione solenne a Napoli, che fu per lui il principale campo di apostolato: si dedicò alle missioni popolari, predicando anche in mezzo alle prostitute o portando il messaggio di Cristo ai carcerati, ai portuali, agli ammalati. In 40 anni di attività si fece amare dal popolo come una guida e un amico. Morì nel 1716 ed è santo dal 1839.
Altri santi. Sant’Antimo, martire (III sec.); san Matteo Le Van Gam, martire (1813-1847).
Letture. Romano. At 15,7-21; Sal 95; Gv 15,9-11.
Ambrosiano. At 17,1-15; Sal 113B (115); Gv 12,37-43.
Bizantino. At 14,20b-15,4; Gv 9,39-10,9.
t.me/santoavvenire