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Con gelatina, marsalae un bicchiere di bianco

Paolo Massobrio, Giorgio Calabrese venerdì 15 luglio 2005
E' il piatto più "gettonato" delle gastronomie, soprattutto in questo periodo di caldo dove si cerca nei cibi la freschezza. Stiamo parlando della galantina, il cui nome deriverebbe sia dalla gelatina e dal francese "galatine" con la quale è guarnita e sia da galine ovvero la carne di galline col cui brodo rassodato si fa il piatto. La ricetta è in qualche modo laboriosa e divertente e può essere considerata un vero e proprio piatto del recupero. In ogni caso, per ottenere dei risultati lusinghieri, occorre preoccuparsi che la materia prima sia eccellente. Dunque: scegliere una gallina di circa 1,5 kg, tagliare a filetti e poi a dadini la carne delle cosce e controcosce e del petto. Togliere poi tutta la carne rimasta e levare parte di quella attaccata alla pelle, fino a lasciarne uno strato sottile da riservare in una ciotola con del Marsala secco. In un"altra ciotola mettere i dadi di carne insieme a 130 gr di lingua salmistrata, 130 gr di prosciutto crudo, 130 gr di lardo bianco. Macinare 200 gr di lombo di maiale e 200 gr di polpa di vitello, aggiungere a scelta del peperone a dadini. A questo punto si unisce il tutto nella ciotola con gli ingredienti tagliati a dadi, aggiungendo un bicchiere di Cognac, sale, pepe, noce moscata grattugiata e un pizzico di chiodi di garofano. Con due tuorli d"uovo e un albume amalgamare il tutto. Togliere la carne di pollo dal Marsala, distenderlo su un piano di lavoro, con al centro il composto, formando un parallelepipedo. Avvolgere poi la galantina in un telo bianco e legare con un giro di filo per il lungo e due per traverso. Pungere in 4 o 5 punti con un ago e metterla  in una pentola con un brodo realizzato con la carcassa del pollo e vari aromi, compreso un bicchiere di Marsala, da cuocere per circa 2 ore. Togliere poi la galantina, filtrare il brodo, sgrassarlo, chiarificarlo. Mettere la galantina avvolta nel telo fra due pesi e lasciarla raffreddare. Toglierla dal telo e metterla in frigorifero per una decina di ore. Con il brodo rimasto si farà una gelatina per guarnire la galantina affettata. Solitamente va servita il giorno dopo con un bicchiere di vino bianco fresco, magari un"Inzolia siciliana.