Uno sguardo nel campo del vicino svela orizzonti inesplorati. Le confessioni religiose presenti nel Fondo Clero possono attingere nuove opportunità dalla previdenza delle 21 comunità di confessione ebraica, oggi riunite nell'UCEI, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. All'avvio del Fondo Clero, le Comunità avevano da tempo provveduto alla pensione dei propri rabbini assicurandoli alla Cassa Dipendenti Enti Locali, in seguito targata Inpdap ed oggi Inps-Gestione pubblica. All'apertura del Fondo fu quindi registrata ufficialmente l'esclusione dei rabbini dall'assicurazione delle altre confessioni. La situazione è mutata, anno 1989 - legge 181, con l'Intesa tra la Repubblica Italiana e l'UCEI. Tutti gli accordi confessionali devono regolare anche gli aspetti previdenziali, in sostanza l'assicurazione speciale Inps. Non potendo però imporre doppi versamenti per la pensione e ferma restando la loro primitiva assicurazione, ai rabbini è stato consentito di iscriversi solo "volontariamente" al Fondo Clero. Cosa prevista, ma finora non utilizzata. La disposizione testuale dell'Intesa prevede l'iscrizione volontaria per "i rabbini, i vice rabbini e i funzionari del culto ebraico". I rabbini e i vice rabbini hanno indubbiamente lo status di ministri di culto, ma i "funzionari", pur assolvendo compiti di supporto al culto, non hanno una investitura religiosa. Più rilevante però è che la legge abbia previsto figure di "laici" iscrivibili al Fondo Clero. È una novità, densa di importanti riflessi, finora non colta appieno dai diversi e potenziali interessati. Il punto è che l'iscrizione al Fondo ammessa per alcuni laici, per parità di trattamento, non può essere confinata alle comunità ebraiche. È aperta quindi anche per i "funzionari" delle altre confessioni l'opportunità di chiedere l'iscrizione volontaria al Fondo Clero, sostenendo a proprio carico gli oneri relativi. Si tratta in particolare di laici che assolvano, in maniera sufficientemente stabile e continuativa, un indispensabile supporto all'esercizio del culto dei rispettivi ministri. Spiccano, da vicino, le figure del diacono, del sacrista, dell'organista e anche del lettore e dell'accolito. E questi ultimi laici da sempre, ma ancor più oggi essendo stati confermati come "ministeri "laicali" dal recente motu proprio Spiritus Domini di Papa Francesco.