Giosafat Kuncewycz. Comunità lontane unite dalla fede
Con il suo sangue versato san Giosafat Kuncewycz è diventato un vero e proprio ponte tra Oriente e Occidente, tra comunità "diverse" eppure unite dall'unica fede in Gesù Cristo. E proprio in nome della comunione tra fratelli questo testimone s'impegnò tutta la vita, spesa per la Chiesa uniate rutena. Quella identità "mista" (riti orientali, come gli ortodossi, ma piena comunione con Roma e quindi con i cattolici) fu per Kuncewycz una radice preziosa cui attingere. Era nato nel 1580 ed era figlio di ortodossi; nel 1604 entrò tra i monaci basiliani. Fu ordinato sacerdote nel 1609 e nel 1617 divenne arcivescovo di Polack. Il suo sforzo di dialogo tra le due anime (quella cattolica e quella ortodossa) della sua terra e della sua comunità trovò l'avversione degli ortodossi tradizionalisti che lo aggredirono e lo uccisero nel 1623.
Altri santi. San Nilo il Sinaita, confessore (IV-V sec.); beato Giovanni Cini da Pisa, eremita (1270-1335).
Letture. Sap 6,12-16; Sal 62; 1Ts 4,13-18; Mt 25,1-13.
Ambrosiano. Is 24,16b-23; Sal 79; 1Cor 15,22-28; Mc 13,1-27.