Tutti gli iscritti alla Gestione commercianti dell'Inps devono pagare i contributi per la pensione con una maggiorazione dello 0,09% allo scopo di finanziare la cosiddetta "rottamazione delle licenze". Il titolare che chiude l'esercizio commerciale riscuote quindi un indennizzo mensile fino al tempo del regolare pensionamento. La liquidazione degli indennizzi avviene tuttavia nei limiti delle disponibilità consentite dall'apposito "Fondo per la razionalizzazione della rete commerciale". La legge di bilancio in corso ha previsto, allo scopo, un aumento della maggiorazione dei contributi pensionistici da 0,09 a 0,48 per cento, a decorrere dal 1° gennaio 2022. Il Covid ha aggravato le difficoltà, già persistenti, dei piccoli esercizi commerciali, causando un incremento nelle richieste dell'indennizzo e mettendo l'Inps sull'avviso di un possibile squilibrio contabile nella concessione dei sussidi. Il monitoraggio costante delle richieste ha confermato questa eventualità e ha indotto l'Istituto a sospendere temporaneamente la liquidazione delle domande. Un primo stop è già avvenuto per le richieste presentate fino al 30 novembre 2020. In seguito alla legge di bilancio la sospensione ha interessato anche le domande pervenute al 31 dicembre 2020. Ultimamente è stata riscontrata una capienza di fondi, che consente di passare ora alla liquidazione degli indennizzi richiesti fino al 31 maggio 2021. Con il messaggio n. 2054 del 25 maggio (inutilmente "riservato" per una notizia di evidente interesse pubblico), gli uffici operativi sono stati autorizzati ad accogliere le domande del 2021, assicurando però la precedenza alle eventuali richieste dello scorso anno ancora in attesa. Per le nuove domande che saranno presentate a partire da oggi, si apre di fatto un nuovo periodo di sospensione, durante il quale le richieste che rispettano i requisiti di legge saranno lavorate e tenute in una separata evidenza. Un prossimo messaggio fornirà le necessarie istruzioni tenendo conto della verifica di altri stanziamenti. L'indennizzo rientra fra le misure dell'Inps di carattere assistenziale (la pensione sarà infatti liquidata più avanti). Tuttavia, pur non essendo un trattamento pensionistico, il suo importo è pari al trattamento minimo delle pensioni - oggi 515,58 euro - e di conseguenza in via eccezionale viene ogni anno rivalutato.