Come un figlio
Avrà seguito suo padre, i fratelli. Ha combattuto finché ha potuto. Senza più munizioni, senza viveri, si è arreso. Da Mosca avevano detto: “Quei là nei sotterranei di Mariupol, li staneremo” – come si stanano i topi. Se anche verrà liberato dai russi, non ci sarà qualcuno che gli sussurrerà: “Vigliacco?” Avrà il coraggio di tornare a casa? Mi si deposita negli occhi, così che la vedo ancora al risveglio, la sua faccia adolescente. (Un figlio, cui gridi al mattino: forza, che fai tardi a scuola).
Le guerre «trovano la loro radice nella dissolvenza dei volti», ha detto Tonino Bello e ci ha ricordato papa Francesco. Guardiamoli bene quei volti, ucraini, russi, vincitori e vinti. Finché li guardiamo come uomini sono ancora uomini, per noi.