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Come scegliere i libri da leggere? Ecco alcuni consigli per non sbagliare

Alfonso Berardinelli sabato 20 ottobre 2007
Diffido un po' di chi legge troppo e velocemente. I divoratori di romanzi non li capisco. Come il cibo, un romanzo deve essere scelto bene e masticato con attenzione e con gusto. Bisogna pensare alla logica delle diete e applicarne i principi alla mente invece che al corpo. Nelle anime incarnate lo spirito non è separato dalla materia e la mente è anche una funzione fisica. Ha bisogno di cure e precauzioni igieniche. Siamo tanto lavati e ben curati. La nostra mente invece la lasciamo a se stessa. È un luogo caotico, ingombro di qualunque cosa, pieno di polvere e di parassiti.
Leggere un libro bello o addirittura un capolavoro (credete che sia proibito? No, si può fare!) dà forza, sicurezza, felicità mentale. Ai non lettori, per non crearsi l'alibi che non si ha tempo, consiglio di leggere non più di mezz'ora (non meno). Sarebbe bene, all'inizio, farlo una settimana di seguito, mezz'ora al giorno senza saltare un giorno. Poi si può anche leggere un giorno sì e uno no, ma niente interruzioni lunghe. In fondo bastano cinque o dieci pagine per volta, lette bene.
Come scegliere però i libri da leggere? Faccio un rapido elenco di criteri. Ma è divertente elaborare criteri di scelta personali, non importa se stravaganti, purché pratici. 1) Si va in libreria, si apre un libro e si legge attentamente la prima pagina: se non piace si passa a un altro libro, finché si trova quello giusto, lo si compra e lo si legge tutto. 2) Si decide di leggere finalmente un romanzo famoso, superando la paura che fanno i classici (basta uno ogni sei mesi). 3) Si ricomincia con un libro letto male (per esempio a scuola) cercando di capire finalmente che libro era. 4) Dopo un paio di romanzi usciti negli ultimi tempi, si dovrebbe leggere un libro della prima metà del Novecento o dell'Ottocento. 5) Quando non si ha voglia e tempo per i romanzi, scegliete i racconti. Uno al giorno dà grande soddisfazione. Si arriva a finirlo e questo non fa sentire in colpa.