Come noi
Quanta di questa sofferenza passa biochimicamente dai loro ai nostri corpi, e con quali conseguenze? Invito me stessa al massimo di consapevolezza e spero che della sensibilità ambientale diffusa faccia parte anche un crescente rispetto per le creature di cui ci nutriamo, capaci di sentire e di patire.
Mi domando anche come mai non sia oggetto della stessa sensibilità il destino che tocca a quei piccoli umani, ormai molte migliaia nel mondo, che in forza di contratti commerciali vengono staccati dalle madri subito dopo il parto e consegnati ai committenti paganti. Come quei poveri vitellini, né più né meno. Che gli ecologisti pro-utero in affitto – sono tanti – lo spieghino.