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Come l’Africa può risolvere il problema alimentare

Andrea Zaghi domenica 26 maggio 2024
L’ Africa potrebbe risolvere da sola i suoi problemi alimentari e contribuire alla sicurezza alimentare mondiale. Non è un’utopia, ma un traguardo raggiungibile a patto che si cambi il passo degli investimenti e, soprattutto, della politica. A delineare questa prospettiva è stato il presidente della Banca africana di sviluppo, Akinwumi Adesina, a Riyadh qualche giorno fa nel corso del Forum economico mondiale “Food and water for All”. L’appello è stato rilanciato da Agence Ecofin e, in Italia, da Agra Press e si basa sulla constatazione che l’Africa dispone di terra e acqua necessarie, ma manca di investimenti significativi e di quadri normativi per sfruttarle correttamente. Fondi, quindi, e regole. Ma anche volontà politica ed economica. Adesina ha spiegato come l’Africa abbia bisogno di un aumento massiccio e diffuso di investimenti infrastrutturali nel settore, per raggiungere circa 78 miliardi di dollari entro il 2050, e ha sottolineato: «l potenziale è innegabile, ma nessuno si nutre di potenziale». E pensare che, stando a Bloomberg, si tratterebbe di investimenti più sicuri di molti altri. Non servono però buone intenzioni, ma atti concreti per avere fondi prima di tutto per una serie di interventi tecnici fondamentali. Partendo dalle risorse idriche. L’Africa, è stato fatto notare, ha molta acqua, ma una parte è sotterranea: sfruttarla è un obiettivo strategico chiave. Poi ci sono le strutture, anche amministrative. «Abbiamo bisogno di una maggiore partecipazione del settore privato, i nostri servizi pubblici sono deboli e funzionano male», ha detto Adesina. Ma tutto questo potrebbe attirare attenzioni “pericolose”. Da qui, un altro passaggio delicato delineato a Riyadh: la tutela degli agricoltori. Accesso alla terra da parte dei piccoli coltivatori, l’uso delle nuove tecnologie, di sementi e mezzi tecnici adatti all’ambiente, sono snodi cruciali. Una prospettiva alimentare nuova per l’Africa, significa così anche democrazia e diritti. © riproduzione riservata