Come e perché si ritira da Facebook una professionista del comunicare
Il punto, dice, è il grande squilibrio tra il tanto che, sostanzialmente, i gestori del social network ottengono dai propri utenti, servendosene per scopi commerciali, e il poco che, sotto la voce «assistenza», essi offrono. «Non sento la giusta "corrispondenza", una bellissima parola necessaria per valutare un social network. La comunità digitale per me ha valore ma non a queste regole sproporzionate tutte da una parte». Niente da rimproverare invece «alle tante persone con cui ho condiviso questa esperienza digitale e verso le quali ho una sana gratitudine per ogni parola condivisa». A loro propone di mantenere i rapporti attraverso i propri libri, dove sa di esprimersi in forme «più ponderate di quelle che a volte come tutti improvvisiamo di pancia di fronte alla richiesta "a cosa pensi?"». L'allusione è alla domanda con cui Facebook ci incalza a ogni consultazione. Meglio, secondo la Prevedello, pensare di più e leggerla di meno.