Combattere con le parole di luce e un berretto da Babbo Natale
Mi è parso di vedere tutto ciò concretizzarsi in un post apparso ieri su Facebook, nel quale Fabio Colagrande ha condiviso con gli amici l'encomio pubblico di una squadra del 118 che la sera della vigilia di Natale ha soccorso, purtroppo invano, una sua anziana parente colpita da ictus. «Nel dramma di questa vigilia mi è rimasta una luce», scrive infatti con parole di riconoscenza raccontando il comportamento di quei medici e infermieri. «Giunti quando ormai la situazione era disperata», prima «hanno fatto tutto il possibile, con efficienza e passione», e dopo si sono rivolti con «le parole giuste», «misurate e affettuose», certamente parole di luce, ai familiari, «dimostrando autentica e sincera compassione», per poi andarsene «a testa bassa, sconfitti, come se avessero perso anche loro un parente caro». Mi si obietterà che l'ispirazione cristiana dei protagonisti di questa parabola non è né certa né dimostrabile. In effetti a connetterla alla festa della nascita di Gesù ci sono solo la data e un berretto da Babbo Natale indossato, annota Colagrande, da uno degli infermieri. A me bastano.