Com'era buona l'aria
Da quanti anni ci dicono, e giustamente, che l'aria a Milano è inquinata, pregna di fumi e di benzene. Ma, mi dico stamane, quanto era bello, quell'aria, poterla respirare.
Com'era bello in una giornata d'inverno sentire il freddo penetrare nei bronchi, o in tarda primavera annusare, misto al gasolio, anche un timido profumo di tigli. Com'era bello, respirare: non me n'ero mai accorta.
Bene, ora potrei tornare a casa. Invece cammino un bel pezzo, fino al Parco Sempione. Mi inoltro nei viali deserti, sui prati c'è un velo di brina. Finalmente mi fermo sotto a degli alberi secolari, al centro di una grandissima aiuola. Nel raggio di 300 metri, nessuno. Allora abbasso la maschera, e tiro un respiro vorace. Che gioia, l'aria insalubre di Milano, e questa del Parco poi, che sa di terra e nebbia. Poi rialzo il bavaglio e torno a casa, incrociando altri imbavagliati come me. Chissà se anche loro, dopo essersi ben guardati attorno, a volte tolgono la maschera, furtivi, e nostalgici inspirano una boccata della pessima, meravigliosa aria di Milano.