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Collaboratori, pensioni al vaglio

Vittorio Spinelli martedì 12 febbraio 2008
I contributi dei co.co.co. per il 2008 si sono attestati al 24,72% per chi non è assicurato ad altre forme pensionistiche e al 17% per i pensionati e per chi versa anche ad un'altra previdenza, entro una retribuzione di 88.669 euro. Malgrado gli ultimi aumenti, le due aliquote risultano ancora più convenienti rispetto a quelle dei lavoratori dipendenti. Il vantaggio induce quindi a camuffare e ad eludere i regolari inquadramenti previdenziali. Per questo, a partire dal 1° marzo, il ministero del Lavoro ha programmato una campagna di ispezioni a tappeto per stanare le finte collaborazioni a progetto. Per restare sul concreto, il ministero ha anche indicato le figure lavorative che non sono ritenute compatibili con la realizzazione di un «progetto»: baristi e camerieri, estetiste e parrucchieri, baby sitter e badanti, commessi, custodi e portieri, muratori, addetti alle pulizie, autisti, autotrasportatori, operatori dei call center. Queste le più diffuse, ma anche altre analoghe figure operano con tutta evidenza senza quella autonomia tipica di chi deve raggiungere un obiettivo gestendo liberamente il suo lavoro. Secondo il ministero, le presunte collaborazioni consistono invece in prestazioni elementari, ripetitive e predeterminate, difficilmente compatibili con un'attività progettuale.
È ovvio quindi che l'accertamento degli ispettori dell'Inps, dell'Inail e del Lavoro sulla inesistenza del «progetto» porta diritto alla trasformazione in un contratto di lavoro dipendente. Mitigata tuttavia dalla possibilità di aderire alla favorevole sanatoria per il lavoro sommerso, riaperta dalla nuova legge finanziaria fino al prossimo 30 settembre.
Non è escluso però che i committenti possano realmente dimostrare la correttezza del lavoro a progetto convenuto con una delle figure elencate dal ministero, in particolare quando il rapporto di collaborazione è stato stipulato per iscritto.
Contributi maternità. Le indennità di maternità alle collaboratrici sono finanziate con un aumento dello 0,22% del contributo previdenziale, dovuto da tutti gli iscritti alla gestione co.co.co. non pensionati e non soggetti ad altra previdenza. I committenti che non si sono adeguati al provvedimento, in vigore dallo scorso mese di novembre, rientrano nei termini se effettuano il versamento integrativo entro il prossimo lunedì 18. Con questa integrazione non viene superato il contributo complessivo dovuto per il 2008, cioè il 24,72 per cento, di cui l'8,24% a carico del collaboratore.
Destinatarie dell'indennità di maternità sono le collaboratrici doc, le collaboratrici a progetto, le associate in partecipazione, le libere professioniste prive di un cassa di previdenza. Queste ultime, per ottenere l'indennità, sono tenute ad assentarsi dall'attività professionale nei due mesi che precedono il parto e nei tre successivi. Invece le Casse di previdenza dei liberi professionisti pagano l'indennità a prescindere dall'astensione dalla attività professionale.