Colf, per i contributi arriverà il Mav
L'Inps intende modificare il sistema di pagamento dei contributi entro il prossimo dicembre, abolendo nello stesso tempo l'uso dei bollettini postali. Si tratta del Mav (acronimo di Mediante Avviso), la modalità di pagamento senza spese utilizzabile presso qualsiasi banca. Il sistema Mav è molto semplice, non comporta commissioni o altre spese aggiuntive e di norma non richiede il pagamento in contanti. Ai vantaggi per il datore di lavoro si accompagna un preciso obiettivo dell'Inps. La registrazione e il controllo dei bollettini postali pagati dal datore di lavoro avviene, per motivi tecnici, solo dopo diverso tempo. L'istituto non riesce quindi a controllare in tempi ragionevoli la regolarità del rapporto di lavoro domestico e l'esattezza dei versamenti. Col Mav invece questi dati vengono in pratica raccolti quasi in tempo reale.
Malgrado tre corpose sanatorie nel corso degli ultimi anni, il lavoro nero è tuttora una piaga per il settore. Sfuggono alla previdenza le dovute denunce di rapporti di lavoro domestico (a prescindere dalle ore lavorate) e, specie per gli immigrati, non vengono comunicate le cessazioni o le variazioni del rapporto avviato con le procedure di regolarizzazione. Su questo scenario, il pagamento dei contributi col Mav consente controlli più rapidi e mirati. Si stringe quindi il cerchio dell'Inps sugli evasori, che spesso sono in accordo con la propria lavoratrice. Per diverse famiglie tuttavia si tratta di un "nero" di necessità che sfida anche le sanzioni Inps sulle irregolarità (fino al 30% del dovuto, compresi i contributi arretrati per cinque anni), senza contare il lato penale se la colf è straniera. Una nuova proposta condivisa in Parlamento consentirebbe di detrarre i costi colf fino a 6 mila euro.
Ferie in vista. Vacanze elastiche per le colf e le badanti, che più elegantemente rivendicano di essere indicate come assistenti familiari. I giorni di ferie che spettano ad entrambe sono regolate dal libero accordo con la famiglia, all'interno di alcuni criteri stabiliti dal contratto nazionale di lavoro. Il contratto indica che la colf ha diritto a un riposo annuale per 26 giorni lavorativi, da godersi «di norma» nel periodo tra giugno e settembre ma compatibilmente con le esigenze della famiglia. Le parti sono tuttavia libere di collocare il periodo di riposo, anche in altri momenti dell'anno oppure di frazionarlo, come spesso accade, tra il periodo estivo e quello natalizio, ma non può essere sovrapposto a un periodo di malattia, di infortunio o al preavviso. Le ferie della colf sono retribuite (compresa l'eventuale indennità di vitto e alloggio) e sono irrinunciabili.