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Colf, il sogno dei contribuenti

Vittorio Spinelli martedì 3 ottobre 2006
Si ha un bel dire che le famiglie italiane con colf o «assistenti familiari» (leggi: badanti) sfuggono l'Inps. La realtà è che spesso sono proprio le lavoratrici, italiane o straniere senza differenze, a voler scansare la previdenza. Preferiscono, infatti, una retribuzione più alta al posto dei contributi oppure figurare ancora a carico del coniuge. E d'altra parte non si può neppure pretendere che ogni famiglia abbia la preparazione di un professionista, in grado di gestire in maniera impeccabile tutti gli aspetti di un rapporto di lavoro domestico.
In ogni caso, per chi è fuori regola tira aria di regolarizzazione. Si badi bene, non di una «sanatoria» che assolva dai peccati contributivi del passato. Considerando che il settore domestico è particolarmente esposto al sommerso, specie degli stranieri, l'Inps ha inserito la regolarità dei rapporti di lavoro domestico fra le linee guida delle attività programmate per il 2007. Sono in cantiere una ampia campagna informativa ed una verifica sulla regole della materia più complesse.
Sportello telefonico. Tuttavia per semplificare non è indispensabile ricorrere a nuove leggi. La semplicità sognata dai datori di lavoro domestico è alla portata di facili interventi ministeriali. Si può iniziare dal rendere un'unica telefonata al call center 803164 (o a www.inps.it su Internet) quale denuncia di un lavoratore domestico valida a tutti gli effetti: all'Inps per gli aspetti contributivi, all'Inail per la tutela contro gli infortuni, alla Questura per la notizia di assunzione di un extracomunitario, al Comune per l'eventuale convivenza del lavoratore presso l'abitazione del denunciante. Non si comprende perché i collegamenti telematici di cui si vantano le pubbliche amministrazioni, Inps in testa, non possano essere utilizzati per lo scambio di una semplice notizia (il giorno dell'assunzione) che oggi deve essere ripetuta dalla famiglia interessata a più uffici, con costi di tempo ed altri disagi.
Fisco amico. Spetta invece alla legge abbattere i limiti che non consentono di detrarre dal reddito l'intero costo di una colf. Oggi sono fermi a 1.549,37 euro per la quota Inps del datore di lavoro (importo fermo all'anno 2000 e mai rivalutato) e a 1.820 euro (tetto massimo!) in caso di assistenza ad anziani non autosufficienti.
Contributi.Martedì prossimo, 10 ottobre scade il termine per il versamento dei contributi Inps per il personale domestico, relativi al terzo trimestre 2006. Il versamento in corso dovrà includere anche i contributi per le ferie della lavoratrice, godute nel periodo estivo, a patto che siano state vacanze retribuite. Nello stesso termine del 10 si possono denunciare all'Inps le nuove assunzioni, avviate tra il 25 giugno ed il 30 settembre scorso. Invece le assunzioni a partire dal 1° ottobre 2006 si denunciano entro il 10 gennaio 2007.