Si chiami «ravvedimento operoso» oppure «emersione» ma, a conti fatti, è sempre una sanatoria a tutto campo quella che dal prossimo 15 settembre e fino al 15 ottobre consentirà di regolarizzare lavoratori extracomunitari non in regola, in particolare colf e badanti, sprovvisti di regolare permesso di soggiorno.L'operazione è effetto di una direttiva europea del 2009 che ha aggravato le penalità per i datori di lavoro non in regola con dipendenti extracomunitari. Si è ritenuto così di prevedere un periodo transitorio di un mese prima di applicare le più pesanti penalità. È dunque possibile aderire alla sanatoria in qualsiasi momento, senza limiti e senza vincoli di precedenza, fino a mezzanotte del 15 ottobre, previa registrazione all'indirizzo www.interno.gov.it, presso il quale il datore di lavoro compila ed invia la richiesta. I ministeri suggeriscono di utilizzare la prima metà d'ottobre.I requisiti sono purtroppo particolarmente impegnativi, non alla portata di tutti, indicati in un decreto ministeriale del 7 settembre. Il lavoratore interessato deve essere presente in Italia già alla data del 31 dicembre 2011 ed occupato, senza interruzioni, almeno dal 9 maggio scorso e fino alla data della domanda.
1.000 euro. Per ogni lavoratore è richiesto, prima ancora di iniziare la pratica, il pagamento di un contributo forfetario di mille euro, tramite modello F24. Questa somma non viene restituita in ogni caso, anche se la pratica non avrà esito positivo. Per il condono di una colf, il datore di lavoro che vive da solo deve avere un reddito imponibile di almeno 20mila euro, che salgono a 27 mila per una famiglia composta di più persone. A questo maggiore importo possono concorrere i redditi del coniuge oppure di fratelli, sorelle, nipoti o nonni, anche se non sono conviventi. Invece per le badanti il reddito familiare di qualsiasi importo non entra in gioco, a patto che la persona assistita non sia autosufficiente a causa di patologie o di handicap.La sanatoria prevede poi l'obbligo di regolarizzare, senza interessi o sanzioni, tutte le retribuzioni (secondo il contratto di settore), le relative imposte e i contributi Inps (per colf e badanti, copia dei bollettini Mav) per l'intera durata del rapporto di lavoro. Solo per i lavoratori domestici è ammesso il lavoro a tempo parziale, con minimo di 20 ore settimanali. Tutto questo deve avvenire prima della stipula del contratto di soggiorno presso lo Sportello per l'immigrazione.
Condono pesante. La sanatoria nasconde tuttavia una grave sperequazione. A parità di condizioni, se un'azienda intende regolarizzare un operaio straniero sopporta il costo dei 1.000 euro e fino a 14.000 euro per retribuzioni e contributi. Per una famiglia lo stesso onere comprende i 1.000 euro e circa 4.000 euro per compensi ed Inps. È evidente che i 1.000 euro fissi pesano in maniera sproporzionata sulle famiglie.