Non più notti all'addiaccio per i clochard di Napoli, ma piuttosto l'abbraccio di una città che (come anche altre) cerca di proteggere dal gelo invernale i senza dimora che non sanno dove rifugiarsi nell'attesa dell'alba. Il Comune partenopèo, d'intesa con l'Azienda Napoletana Mobilità, ha deciso di offrire un alloggio e un riparo nelle ore notturne all'interno delle stazioni "Museo" e "Municipio" della linea Uno della Metropolitana. È un passo in avanti quello che si fa con questa iniziativa, poiché raccoglie e offre un rifugio pulito e caldo a quanti (e ci sono anche bambini) trascorrevano la fredda notte avvolti in cartoni sotto i portici della stazione ferroviaria centrale. Amanda – una volontaria della Comunità di Sant'Egidio che ha il compito di distribuìre pasti caldi ai "cristiani erranti", come direbbe Edoardo Scarfoglio, abbandonati in strada – ricorda senza nostalgìa quei tempi neppure troppo lontani di ronde della carità. Adesso invece, auspici anche le misure anti-Covid, porterà con la sua generosità tutta materna (anche lei, vedova, ha un bambino) cibi caldi ai poveri accolti, "sereni" questa volta, negli ampi corridoi delle uscite Museo e Municipio della Metro, dove potranno rifocillarsi, sotto lo sguardo severo ma benevolo dei vigilanti (cantava una canzone di Lucio Dalla) e usare bagni quotidianamente disinfettati.