Clemente Romano antico Papa «di oggi»
all’Antico Testamento, e qualche storico ha supposto una sua origine ebraica, e qualche fonte antica parla persino della sua appartenenza alla famiglia imperiale di Domiziano…Le fonti dicono che fu esiliato in Crimea, ai tempi di Traiano, ma siccome anche lì la sua parola convertiva le folle, e 2mila persone in seguito fondarono 75 luoghi di culto, fu deciso di ucciderlo. Le sue reliquie furono trasportate a Roma da san Cirillo nella basilica costantiniana ai piedi del Celio: san Clemente…Al di là delle leggende resta il testo di una sua lunga Lettera, celebrata fin dai suoi tempi e solennemente indirizzata “dalla Chiesa di Dio che alberga a Roma alla Chiesa di Dio che alberga a Corinto”. In essa, dopo l’elogio del passato apostolico della comunità di Corinto, Clemente ricorda il rispetto dovuto agli “anziani” – forse nel senso preciso di “presbiteri” – elogia le virtù che debbono regnare e denuncia i vizi che la distruggono, arrivando con delicatezza, a indicare i rimedi pratici, e tra essi l’esempio della comunità di Roma che, pur oppressa dalle persecuzioni, resiste con fede ed amore e manifesta la sua unità nel culto disciplinato e unanime. Per molto tempo la Lettera di Clemente veniva letta pubblicamente nella Chiesa di Corinto, e stimata al punto da essere messa, come nel famoso Codice Alessandrino, insieme alle Lettere degli Apostoli, anche se mai è entrata nel numero dei libri del Canone biblico. Famoso resta il suo inizio, che per noi vale come conclusione: «Gli Apostoli ricevettero il Vangelo per noi dal Signore Gesù Cristo, Gesù Cristo fu inviato da Dio. Così Cristo proviene da Dio, e gli Apostoli da Cristo. Ambedue le missioni hanno origine dalla volontà di Dio. Essi così, predicando dappertutto, in campagna e in città, nominarono i loro primi successori, essendo stati messi alla prova dallo Spirito Santo, per essere vescovi e diaconi…» Clemente, papa e martire alla fonte della nostra storia. La sua festa è il 23 novembre. © riproduzione riservata