Lo vediamo e lo tocchiamo ogni giorno, ma non ce ne rendiamo conto e così facciamo come san Tommaso apostolo: chiediamo le "prove". Ma Cristo è presente nella realtà storica che ci circonda e le sue ferite, quelle in cui san Tommaso volle mettere il dito, sono le ferite dell'umanità. E non serve cercare i grandi drammi, perché l'umanità sanguina anche nei piccoli abbandonanti, negli emarginati della porta accanto e in quegli angoli bui che ogni persona si porta dentro. Allora la richiesta di Tommaso è una sacrosanta preghiera: chiediamo di poter toccare con mano ogni giorno la sofferenza che ci mostra il volto di Gesù, chiediamo di poter incontrare ogni giorno coloro che portano nella loro vita le sue stesse piaghe. Così incontreremo lo stesso Risorto.Altri santi. Sant'Eliodoro, vescovo (IV-V sec.); san Leone II, papa (VII sec.).Letture. Ef 2,19-22; Sal 116; Gv 20,24-29. Ambrosiano. At 20,18b-31; Sal 95; 1 Cor 4,9-15; Gv 20,24-29.